Le
terapie dell’Alopecia Areata
dr
Roberto
d’Ovidio
Terapie “naturali” e
“alternative”
Aromaterapia
Una sperimentazione in doppio cieco
da parte di dermatologi scozzesi ha dimostrato una netta
superiorità di un’associazione tra 4 oli essenziali
(lavanda, rosmarino, timo, cedro dell’atlantico) contro il
loro veicolo oleoso anche in forme serie di alopecia areata,
di non recente insorgenza, con il 44% di risultati positivi.
Queste essenze sono dotate di proprietà
antisettiche/antiparassitarie, antiallergiche e psicoattive.
Un recente studio turco in doppio cieco ha presentato
risultati paragonabili, almeno nelle forme limitate.
Allicina
Vecchi rimedi popolari per il
trattamento dell’alopecia areata sono l’aglio e la cipolla
strofinati sulle aree . Uno studio in doppio cieco ha
dimostrato la notevole superiorità dell’associazione di un
gel all’aglio con un topico steroideo nei confronti del solo
trattamento cortisonico.
Capsaicina
Un lavoro iraniano ha posto a
confronto forme resistenti di AA in chiazze (30% del cuoio
capelluto) un unguento a base di capsaicina 0,5% ed uno con
Clobetasolo 0,05%. Capsaicina può avere un effetto duplice:
un effetto stimolante sul sistema neuroimmunitario
perifollicolare inducendo il catagen nei follicoli peliferi
terminali, ma condizionando la ricrescita di peli vello. I
dati suggeriscono che la capsaicina può essere più efficace
di farmaci comunemente usati come il clobetasolo.
Glucosidi di peonia
totali e glicirrizina
La Paeonia lactiflora è utilizzata in
Cina per il trattamento dell’artrite reumatoide e del lupus
sistemico eritematoso. La glicirrizina invece ha una vasta
gamma di azioni farmacologiche: antinfiammatorie,
anti-allergiche, anti-virali e immunomediate. Una terapia
orale di glicirrizina e/o di glucosidi di peonia è stata
proposta per il trattamento di casi gravi di AA.
La combinazione glicirrizina/Peonia sembrerebbe più
efficace (82% dei casi) rispetto al gruppo Placebo/Peonia
(54% dei casi).
Agopuntura
L’agopuntura è una delle forme più
utilizzate di medicina complementare. Nelle forme di telogen
effluvium e AA acute (alopecia da “calore di Xue”) si
possono argomentare come disequilibrio della coppia Qi/Xue
con l'eccesso di
Yang e quindi dovuta caratterizzata da una caduta di capelli
improvvisa e generale o a chiazze, con prurito. L’alopecia
da “stasi di Xue” indica la caduta dei capelli cronica,
associata a tricodinia. Nella medicina tradizionale cinese
l’AA viene trattata cercando di ripristinare la normale
circolazione sanguigna. L’agopuntura può stimolare i
follicoli dei capelli attivando le arteriole collaterali
locali e potrebbe contribuire a ridurre gli attacchi sul
sistema immunitario del bulbo pilifero, ma sono ancora pochi
studi della sua efficacia clinica . Sappiamo però che
l’agopuntura sembra essere una valida e sicura opzione
terapeutica per i pazienti allergici e che i 50% di pazienti
di AA sono atopici.
Omeopatia
Samuel Hahnemann (1755-1843) ha
definito il termine Omeopatia nel suo significato
etimologico di “simile” e “malattia”. Quindi per curare un
individuo ammalato bisognerebbe somministrare specifiche
sostanze in grado di provocare una malattia simile -ma su
scala ridotta- a quella che egli sta vivendo (contraria
contrariis curantur) e si basa sulla legge dei Simili e la
legge degli Infinitesimi. E’ una terapia dove le sostanze
disciolte ad alte diluizioni allo scopo di indurre una
controreazione nell'organismo, con una similitudine alle
attuali vaccinoterapie. In dermatologia le terapie
omeopatiche sono spesso utilizzate negli eczemi e nella
psoriasi, ma ci sono pochi studi controllati nell’AA e la
maggior parte dei quali con esito negativo. L'accettazione
da parte del paziente sembra in gran parte basata sulla
consulenza e assistenza emotiva del medico (e quindi una
psicoterapia), piuttosto che sulle risposte oggettive ai
farmaci.
Placebo
È noto che qualsiasi rimedio
farmacologico scientificamente dimostrato ha due effetti
terapeutici: un effetto farmacologico vero e proprio, legato
al principio attivo contenuto nel farmaco, e un effetto
placebo, legato al fatto che l’idea di assumere una sostanza
con potere curativo ha di per sé una cura. Non
dimentichiamoci che il placebo funziona meglio per via
iniettiva, poi topica e infine per os. D’altra parte però è
stato notato ad esempio che qualsiasi soluzione alcolica o
glicoalcolica possiede un effetto antinfiammatorio
incrementando la densità dei capelli ad esempio nella
dermatite seborroica. La sperimentazione del Minoxidil
sull’alopecia androgenetica ha dimostrato infatti che il
Placebo (glicoalcolico) era in grado di aumentare la conta
totale di capelli, ma non di quelli Terminali, e cioè quelli
più importanti nel determinare validi risultati estetici. In
ogni caso una lozione alcolica topica priva di principi
attivi è da considerare in effetti una terapia, piuttosto
che un trattamento inerte. Infatti un Placebo orale non ha
determinato lo stesso tipo di risultati come, ad esempio,
nella sperimentazione sulla finasteride.
Trattamenti
chirurgici
Nella AA non è consigliabile
procedere ad autoinnesti per il rischio di provocare un
fenomeno di Koeber e quindi di perdere i capelli
trapiantati.
Revisione delle
terapie
Dal momento che alcune terapie
sembrano funzionare su alcuni pazienti sempre, ma nessun
trattamento sembra dovere funzionare su tutti ed in tutte le
circostanze, c’è da chiedersi se tutto ciò possa
essereattribuito ad una combinazione negativa tra meccanismo
d'azione della terapia prescelta e stadio clinico della
malattia, ritenendo infatti che la scelta dei trattamenti
debba in modo prioritario adattarsi alla fase in cui la
malattia si trova al momento della nostra osservazione
-Attiva, Stabile, Remissione.
Conclusioni
Il paziente affetto da alopecia
areata va in primo luogo rassicurato: la patologia, seppur
esteticamente grave e qualche volta associata ad altre
patologie è spia di malattie serie, più o meno consciamente
temute dal paziente e dai familiari (malattie infettive,
neoplasie, psicosi). Nella maggioranza assoluta dei casi
-pur non essendo sicuramente escludibile- non va incontro
alle forme più gravi e tende ad autorisolversi nel giro di
un anno, anche se le recidive non sono un’eccezione, ma
-anche a distanza di molti anni- una regola. Alcuni fattori
prognostici negativi sono ben conosciuti: alopecia che
insorge in età pediatrica, soprattutto atopici, pazienti che
sviluppano rapidamente una forma totale/universale. Il
fallimento terapeutico in questi pazienti è frequente, come
anche lo sconfortante tasso di recidività in caso di
successo, tenendo conto le recidive stagionali.Nella maggior
parte degli studi comprendono un numero limitato di
partecipanti, una eterogenità delle forme cliniche e la
mancanza di un adeguato follow-up. La difficoltà di
individuare l’effettivo fattore eziologico della malattiaha
finora condotto alla sperimentazione di diversi protocolli
di trattamenti entro con risultati più o meno soddisfacenti.
Le terapie quindi dovrebbero essere orientate a inviduare i
target specifici della patologia: mutazioni di antigeni
e/o “distrazioni” delle cellule regolatorie e/o delle
attivazione delle cellule killer.
Poi bisognerebbe caso per caso
valutare i pro e i contro di ogni proposta terapeutica in
base alla fase della malattia e quindi possedendo gli
strumenti per valutarne l’attività. Occorrerebbe insegnare
al paziente come controllarsi da solo, almeno attraverso un
semplice pull-test che valuti la presenza di peli in telogen
più o meno maturo o in anagen distrofico o spezzati, questo
per poter riferire al più presto possibile al medico per
adeguare la terapia. Il fattore “tempestività” va
sottolineato, poiché, grazie ai casi di fenomeni di
koebnerizzazione, abbiamo osservato che le forme di AA con
Anagen Effluvium possono insorgere anche a 24-72 ore dal
trauma che l’ha scatenate. Sono disponibili risorse
protesiche e la dermatografia (tatuaggi) che spesso sono
sottovalutate sia dal paziente che dal medico e che invece
vanno conosciute e consigliate. Anche per questo bisogna
interessare il paziente e i parenti alle modalità di
“coping” nei riguardi dello stress della malattia
(psicoterapie, tecniche di rilassamento, psicofarmaci).
Risultano utili i gruppi di supporto, così contribuendo al
progresso della conoscenza delle risorse scentifiche e
terapeutiche attraverso le associazioni volontarie come
Associazione Nazionale Mediterranea Alopecia Areata:
www.alopecia-italy.com, Associazione Nazionale Alopecia
Areata, www.anaa.it,
Associazione Sostegno Alopecia:
www.sosalopeciaareata.org, Associazione ALOPECIA &
FRIENDS
www.alopeciaareataandfriends.com.
Un alopecico, ritratto da Carl Hofer
Le terapie >> [pag.1]
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