ALOPECIA AREATA - CAUSE

Ma cos'è l' Alopecia Areata o Area Celsi? Innanzi tutto spieghiamo che il termine "alopecia" deriva da un termine greco che significa "volpe". Ciò è ovviamente da attribuire soltanto al fatto che questo è uno dei tanti animali soggetto ad una evidente muta del pelo ai cambi di stagione. L’Alopecia Areata, come dice lo stesso nome, è caratterizzata dalla comparsa più o meno repentina di una o più chiazze prive di peli sul cuoio capelluto e/o sulla barba, ascelle, pube, arti. La malattia è estremamente diffusa, ad esempio circa la metà dei maschi nel corso della vita è interessato da chiazze di alopecia sulla barba. Nella metà dei casi la malattia inizia prima della maturità e la sua evoluzione è capricciosa, potendo essere autorisolvente o aggravarsi con chiazze espansive e confluenti su tutto il cuoio capelluto (Alopecia Totale) o su tutto l’ambito cutaneo (Alopecia Universale). La cute delle chiazze si presenta pallida o lievemente rosata, qualche volta con una lieve desquamazione furfuracea nelle forme più attive, nelle quali è anche frequente il riscontro ai margini delle chiazze di capelli corti, spezzati, rastremati verso il basso e con un bulbetto bianco atrofico (i capelli "a punto esclamativo" -!-). La guarigione può essere spontanea nel giro di qualche mese, con ricrescita di peluria chiara che viene progressivamente rimpiazzata con peli più spessi che però possono anche rimanere permanentemente bianchi. Nelle forme più serie è frequente trovare anche alterazioni delle unghie, che diventano fragili, fessurate, macchiate, deformate, con depressioni puntiformi "a ditale" o ispessite e giallastre.

Quali sono le possibili cause dell' Alopecia Areata? Gli studi più recenti sui meccanismi che portano alla comparsa della malattia concordano sulla presenza negli ammalati di un patrimonio genetico che predispone alla malattia. Successivamente un virus o qualche alche altro agente infettivo o sensibilizzante - sono citate piccole epidemie di Alopecia Areata - penetrando nell' organismo e modificando alcune proteine cellulari simili a quelle fisiologicamente presenti nel follicolo pilifero ( cheratina? melanina? ) provocherebbe un' attivazione del sistema immunitario dell' ospite anche contro le proprie strutture, configurandosi così il quadro di una malattia "autoimmune" , a somiglianza di altre patologie come il diabete giovanile, l' anemia perniciosa, le tiroiditi croniche, alcune delle quali -probabilmente non a caso- si associano spesso all' Alopecia Areata.Il pelo aggredito si superficializza e viene espulso, mentre il follicolo pilifero si rifugia in uno stato di quiescenza che può durare mesi anni. Le cure attualmente utilizzate sono empiriche e non selettive. Nelle forme con poche chiazze qualsiasi stimolo irritativo potrebbe probabilmente portare a una guarigione più rapida. Nelle forme più serie le cure più efficaci - terapia "sensibilizzante" con Difenciprone o Acido Squarico, PUVA-terapia, cortisonici- tentano di modificare la risposta immunitaria sbagliata: o inibendola aspecificamente, o dirottandola su altri bersagli. Si stanno studiando terapie più selettive, con l' utilizzazione di sostanze prodotte dallo stesso sistema immunitario ( interleuchine ) o con sostanze loro antagoniste. Attualmente le terapie più efficaci sembrano quelle che utilizzano contemporaneamente più principi attivi e trattamenti fisici, come -ad esempio- la combinazione Ditranolo/Minoxidil.

 

Dr. Roberto d’Ovidio (robdovi@tin.it)