Il fenomeno di Koebner in Tricologia**
R. D’Ovidio*, J. Claudatus^, T. Di Prima°,
*AIDA-Tricologia,
^Clinica S.Rita-Bari,
°Università di Catania
**Pubblicato-completo di
bibliografia- su: Dermatologia Ambulatoriale 3,82-85, 2003
Heinrich Köbner descrisse per la prima
volta nel 1872 il fenomeno che porta il suo nome.
In sintesi si tratta della possibilità che un trauma fisico possa indurre
lesioni caratteristicamente psoriasiche in un paziente già affetto dalla
malattia . Successivamente il termine “Fenomeno di Köbner” o “Isomorfismo
Reattivo” fu utilizzato dai clinici in altre patologie in grado di presentare
nuove lesioni in sede di trauma o altri stimoli nocivi.
Il Fenomeno di Köbner, va distinto dallo “Pseudo-Köbner”, che consiste
nella diffusione post-traumatica di agenti infettivi sulla superficie cutanea
(verruche,impetigine, etc.).
Il “Köbner Inverso” consiste nella risoluzione post-traumatica di una
dermatosi ed è stato ritrovato essenzialmente in pazienti psoriasici (1).
Similmente il”Fenomeno di Renbök” ( Köbner
letto all’inverso) viene identificato dalla capacità di una dermatosi, nel
caso specifico Psoriasi o Eczema, di indurre la ricrescita di peli o la loro
persistenza in pazienti con Alopecia Areata (2).In quest’ultima patologia
abbiamo identificato degli aspetti che possono essere inquadrati nel fenomeno di
Köbner classico e anche nel fenomeno di “Köbner Inverso”.Parimenti abbiamo
osservato aspetti di “Köbnerizzazione” in altre forme di Alopecia quali
quella da Lichen Plano-Pilaris, Pseudoarea di Brocq e da Lupus Eritematoso
Discoide.In effetti il Lichen Ruber Planus -classica malattia soggetta al
fenomeno- è raro nelle sue forme tipiche a livello del cuoio capelluto. Il caso
illustrato nella fig. 1 mostra un Köbner
da fibbia di cappello in un soggetto affetto da Lichen plano-pilaris. La fig.
2 illustra un caso di Pseudoarea comparsa in una zona traumatizzata (ferita
chirurgica) 3 mesi prima a 8 anni dalla comparsa della forma primitiva ormai
stabilizzata.
Il lichen plano-pilaris sembra perciò
comportarsi come il suo più comune omologo cutaneo.Nel Lupus Eritematoso Discoide sono scarse le segnalazioni del fenomeno e
non a livello del cuoio capelluto, dove invece il LED si localizza
frequentemente (3). Noi lo abbiamo osservato a distanza di 1 - 4 settimane in
sede di crioterapia o in sedi di trattamento chirurgico: exeresi dell’area
glabra, autoinnesti di capelli in aree apparentemente stabilizzate
(fig.3)
con successiva comparsa della dermatosi anche nell’area donatrice (fig.4).
Anche nell’Alopecia Areata abbiamo
riscontrato la comparsa di chiazze conseguenti a traumi fisici, ma anche
microtraumi (indumenti,occhiali,fermagli) sono in grado di far comparire e/o
mantenere chiazza alopeciche nelle aree interessate (fig.
5). Come nel caso della Psoriasi si tratta in genere di pazienti con
patologia presente da lunga data e soggetti a frequenti recidive (4). E’ stato
possibile evidenziare in tre casi di Alopecia Universale il “Fenomeno di Köbner
Inverso” (fig.6): la ricrescita di
peluria, anche terminale, in sede di traumi fisici
superficiali (abrasioni).
La differenza con il Köbner cutaneo
classico potrebbe limitarsi alla necessità in quest’ultimo di un prevalente
interessamento epidermico, che nel nostro caso potrebbe essere però sostituito
dall’interessamento degli annessi.
E’ stato attribuito al mastocita il ruolo
di cellula Trigger del fenomeno di Köbner nella psoriasi (5). Si può
ipotizzare che la stessa patogenesi sia possibile ipotizzarla per i fenomeni da
noi osservati.
Infatti anche nelle fasi iniziali del Lichen (fig.7) e dell’alopecia areata (fig.8) si riscontra regolarmente
una massiva attivazione mastocitaria anche in presenza di uno scarso infiltrato
mononucleare (6,7,8).
Il mastocita potrebbe svolgere questo ruolo
iniziatore delle lesioni attraverso la sua sensibilità agli sbalzi termici,
alla concentrazione di elettroliti, alle variazioni di pressione e di campo
elettromagnetico, nonché le sue ben conosciute attivazioni immunologiche da Ig
E, immunocomplessi, citochine e da neuromediatori come la sostanza P ed il CRH.
Quest’ultimo, prodotto sia nella cute che nel Sistema Nervoso Centrale,
potrebbe essere implicato anche nello scatenamento “psicogeno” -da
“stress”- della malattia (9). ). La sostanza P , oltre ad essere implicata
nella trasmissione degli stimoli nocicettivi e nel riflesso assonico, con
stimolo al rilascio mastocitario di istamina, prostaglandina D2, citochine
proinfiammatorie preformate come il TNF, è inoltre in grado di incrementare la
produzione di Interleuchina 2 da parte dei linfociti T attivati, di indurre
l’espressione di molecole di
adesione come ICAM-1 e VCAM-1 sugli endoteli dei capillari dermici e la
produzione di IL-1,IL-6,IL-8 e GMCF da parte dei cheratinociti (10).
Sono descritti in letteratura casi di
Alopecia Areata che ora potremmo definire Köbner “neurogeno” o “riflessogeno”,
cioè localizzati in sede di proiezione nervosa di dolore/fastidio proveniente
da altri siti anatomici come i denti nel caso di malocclusioni,ascessi,
apparecchi ortodontici etc. , vertebre (“artrosi” o ernie cervicali), occhi
(difetti di accomodazione), che sono stati portati a suo tempo a supporto delle
ipotesi “focale” e “trofoneurotica” della patogenesi della malattia
(11,12). La sostanza P potrebbe essere il neuromediatore implicato in questo
tipo di meccanismo patogenetico (13).
E’ interessante – a conferma indiretta della partecipazione nervosa di
alcune forme di Alopecia Areata - che sia stato descritto,al pari della psoriasi
(14), un caso di remissione della malattia in un’area alopecica
accidentalmente denervata (15).
Il fenomeno di Köbner non avrebbe solo importanza per spiegare la comparsa e/o
la persistenza di lesioni alopeciche, ma potrebbe essere in grado di
giustificare il perché alcune terapie – anche tra le più efficaci,come
l’immunoterapia con sostanze sensibilizzanti – diano risultati
incostanti tra caso e caso o nello stesso paziente in periodi diversi a
seconda dell’attività intrinseca della malattia in quel dato momento. Del
resto questo è un aspetto che i Dermatologi hanno sempre tenuto in conto nella
terapia della Psoriasi.
A nostro parere,almeno per quanto riguarda l ‘Alopecia Areata, andrebbe quindi
valutata -e/o rivalutata- la potenzialità di ogni proposta terapeutica alla
luce dell’ “attività” della malattia e non solo della sua
“estensione”-secondo l’ormai classico protocollo di Shapiro (16); quindi
bisognerebbe considerarne le sue fasi cliniche (acuta,cronica,in remissione),
anche se ciò renderebbe senz’altro più complessa l’applicazione dei
protocolli di validazione richiesti dall’ Evidence Based Medicine.
La stagionalità >> [^pag.1]
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